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I traumi delle unghie
Ce lo dice la parola stessa: un micromotore è un motore piccolo! Si, ma quanto piccolo?
In commercio è possibile trovare una grande varietà di micromotori di diverse tipologie e dimensioni.
Si tratta, in ogni caso, di motori elettrici che fanno girare un mandrino che tiene una fresa intercambiabile in base alle necessità d’uso.
I micromotori vengono utilizzati per i lavori più disparati: nell’onicotecnica, nell’estetica, nella pedicure, nel bricolage, nell’odontotecnica, in odontoiatria, nei laboratori orafi, nella meccanica, ecc ecc. In ognuno di questi settori vengono usati micromotori dalle caratteristiche tecniche differenti a seconda delle esigenze.
In onicotecnica come in altri ambiti, i parametri di cui tenere conto quando si sceglie un certo tipo di micromotore sono svariati, e dipendono dal lavoro per cui deve essere utilizzato.
Una delle caratteristiche più importanti è ad esempio la potenza del motore: se deve essere usato per lavori quotidiani di svariate ore e su materiali duri (come ad esempio per fresare l’acrilico o i duroni nella pedicure), la scelta deve ricadere su macchine professionali e potenti. Il discorso è diverso se, al contrario se ne fa un uso sporadico e leggero, ad esempio per togliere il semipermanente o fare una dry manicure.
Un altro parametro importante è il tipo di manipolo e la sua qualità costruttiva: la qualità dei materiali usati per costruire il manipolo, i cuscinetti, il tipo di motore (con o senza carboncini), il tipo di pinza, fanno sì che il micromotore sia più o meno valido.
I micromotori di alta qualità includono i ricambi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, che va effettuata in base alla frequenza e alla tipologia utilizzo, ma comunque ogni 1/2 anni.
Gli strumenti di buona fattura emettono vibrazioni minime e di conseguenza pochissimo rumore, venendo incontro alle esigenze dell’onicotecnica, dove il rumore interrompe la conversazione, e le vibrazioni sono estremamente fastidiose quando trasmesse sulle unghie. Quest’ultimo problema può essere causato anche da frese di scarsa qualità alle quali si piega il gambo, causando un aumento delle vibrazioni e rendendo insopportabile l’uso del micromotore, sia per il cliente che per l’operatore.
Da qualche anno si sono diffusi nel mercato i micromotori portatili, alimentati da batterie simili a quelle dei cellulari, che offrono la comodità di poter essere trasportati e utilizzati ovunque senza essere attaccati alla presa di corrente.
Per questo micromotore è importante fare attenzione al tipo di batteria, che dovrebbe essere agli ioni di litio, e alla sua capacità, che si misura in Ampere (A) o Milli Ampere (mA). Più sono le mA, più lavoro potete fare senza ricaricare la batteria. Anche in questo caso bisogna tenere conto della qualità del manipolo, che può essere economico con motore con carboncini, o senza carboncini, sicuramente più performante in termini di potenza, velocità, vibrazioni, leggerezza.
Dà un’occhiata al nostro video dedicato alla scelta del micromotore perfetto!