La luce, e in particolare la luce ultravioletta, cos’è e a cosa dobbiamo fare attentenzione!
La luce è una radiazione elettromagnetica. La fonte naturale di questa radiazione è il sole che emette fotoni in varie lunghezze d’onda . Nel grafico sopra si può vedere la radiazione solare nella sua completezza. La radiazione elettromagnetica si misura in Nanometri, l’abbreviazione è Nm milionesimi di metro.
Questa unità di misura esprime la distanza tra le cuspidi delle onde elettromagnetiche.
La lunghezza d’onda comprende vari tipi di onde tra le quali quelle che noi usiamo per le trasmissioni radio, tv o che usiamo per scaldare con il microonde o ad infrarosso.
Abbiamo poi tutta la gamma della luce visibile all’occhio umano che è compresa tra i 700 e i 400 Nm. Sopra i 700 e sotto i 400 Nanometri le radiazioni elettromagnetiche, normalmente, sono invisibili all’occhio umano. La luce dei colori dell’arcobaleno ad esempio è compresa tra i 700 e i 400 Nm.
Sotto i 400 Nm troviamo gli ultravioletti, che si trovano oltre al colore visibile del violetto.
Con onde sempre più corte troviamo in ordine i raggi x, i raggi Y (Gamma), e i raggi cosmici.
L’UV può essere suddiviso in differenti bande, diversamente definite a seconda dei campi di studio. La suddivisione più immediata è: La radiazione elettromagnetica compresa tra 400 e 315 nanometri è chiamata ultravioletta di tipo A, quella compresa tra 315 e 280 nm è chiamata UV di tipo B e la radiazione elettromagnetica compresa tra 280 e 100 nm è chiamata UV di tipo C.
La luce UVA è mediamente sicura se non si esagera con la sua esposizione. La troviamo esponendoci al sole, alle lampade abbronzanti, nelle lampade per le unghie e in lavorazioni con inchiostro o resine fotopolimerizzanti. Con ripetute esposizioni e senza protezioni può creare macchie e tumori della pelle. Viene schermata dall’atmosfera parzialmente.
La luce UVB proveniente dai raggi solari invece viene schermata dall’atmosfera per il 95%, ha una discreta pericolosità, ed è la responsabile di bruciature durante l’esposizione solare come ad esempio al mare pur non riusendo a penetrare in profondita come la luce UVA.
La luce UVC è molto pericolosa, ma fortunatamente il 100% della sua radiazione viene schermata dall’atmosfera. Come detto è molto pericolosa tanto che la si usa per sterilizzare da virus e batteri oggetti e attrezzature con delle apposite lampade UVC
“Gli UV-A sono considerati meno dannosi di altre bande, ma possono sempre causare ustioni ad alte dosi e una sindrome denominata Acne di Maiorca. Sono considerati responsabili di cancro della pelle come il melanoma, il carcinoma basocellulare o tumori non melanocitici, in maniera analoga ai più energetici e dannosi UV-B. Sono i principali responsabili dell’invecchiamento della pelle, sebbene anche gli UV-B facciano la loro parte. Alte intensità di UV-B sono dannose per gli occhi e un’esposizione prolungata può causare fotocheratiti. Sia gli UV-B sia gli UV-C possono danneggiare le fibre di collagene e quindi accelerare l’invecchiamento della pelle. Gli UV-A penetrano più in profondità nella pelle rispetto agli UV-B e agli UV-C e danneggiano le cellule che producono le fibre di collagene o fibroblasti. Inoltre le radiazioni UV-B e UV-C sono in grado di attivare virus come l’Herpes simplex. Alcuni filtri solari cosmetici proteggono bene dai raggi UV-B, ma spesso poco dai raggi UV-A, i maggiori responsabili dell’invecchiamento solare. Si presume che l’80% delle rughe sia provocato dall’esposizione al sole.”
Fonte Wikipedia.

La luce UVA è compresa tra i 400 e i 315nm, con le dovute precauzioni e protezioni è sicura, per esempio con crema solare prima di andare al mare. La luce UVB è compresa tre i 315 e i 280nm, è schermata al 95% dall’atmosfera terrestre, il 5 % che riesce a passare può causare bruciature e lesioni alla pelle, per questo può essere considerata non sicura. La luce UVC è compresa tra i 280 e i 100nm, è totalmente schermata dall’atmosfera terrestre, ma rispetto alle due precedenti è più pericolosa.
I danni che può causare alla pelle la luce UV sono molteplici:
Fonte, Istituto superiore di Sanità
- melanoma cutaneo, tumore maligno dei melanociti, cellule della pelle che producono il pigmento cutaneo (melanina)
- carcinoma squamoso della pelle, tumore maligno che, rispetto al melanoma, ha un’evoluzione più lenta ed è associato a minore morbilità e mortalità
- carcinoma basocellulare (basalioma), tumore cutaneo che si sviluppa prevalentemente in età avanzata e si diffonde lentamente e localmente
- carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva, raro tumore oculare
- cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali
- scottature
- cataratta corticale, degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista e che, in certi casi, può portare anche alla cecità
- pterigio, inspessimento della congiuntiva che porta a opacizzazione della cornea o a una limitazione dei movimenti oculari
- riattivazione dell’herpes labiale, a causa dell’immunosoppressione indotta dall’eccesso di UV. Effetti positivi degli UV L’esposizione ai raggi UV non ha soltanto effetti negativi. Queste radiazioni hanno infatti un ruolo importante nella sintesi organica di vitamina D, sostanza coinvolta nello sviluppo dello scheletro e in grado di proteggere le ossa da malattie quali il rachitismo, l’osteomalacia e l’osteoporosi. In generale, basta una minima esposizione ai raggi UV per ottenere questi effetti protettivi. Le persone più a rischio di sviluppare una carenza di vitamina D legata a una scarsa esposizione alla luce solare sono:
- carcerati
- persone dalla pelle molto chiara che vivono ad alte latitudini
- persone che per motivi religiosi o culturali girano completamente coperte.
Nel settore delle unghie la lampada UV ha un ruolo fondamentale da non trascurare.
Molti la chiamano erroneamente fornetto, ma essa non emette calore, è una vera e propria fonte di luce che indipendentemente dalle sue lampadine che siano a neon, delle circoline chiamate CCFL (Cold Cathode Fluorescent Lamp) o Led, tutte emanano la stessa luce UV. Alcune lampade sono tarate per una lunghezza d’onda da 395 a 405nm altre con picco massimo a 365nm, queste ultime, sono in grado di catalizzare tutti i tipi di gel per unghie. Le ultime novità sono le lampade che oltre alla luce UV emanano anche una luce da 660nm, come vedete nella foto, non più blu ma rossa, essa è in grado di stimolare la formazione di collagene sotto la pelle. Le Lampade con tecnologia neon e CCFL hanno bisogno di preriscaldarsi, quindi all’accensione non emanano subito tutta la loro potenza di UV, mentre le lampade con tecnologia led danno il loro massimo appena accese.
Spesso si sceglie la lampada più bella e meno costosa, lasciando in secondo piano la sua qualità costruttiva, ovvero la qualità dei componenti.
Le frequenti accensioni di tutti i tipi di lampade fanno si che i neon o i led si degradino e non siano più in grado di indurire il gel. In passato con le lampade a neon, quando si esaurivano i neon, si potevano cambiare senza problami, ora con i led si è costretti a buttare via tutta la lampada.
Fare attenzione alla qualità della lampada è molto importante per assicurarsi una lunga durata. In commercio si trovano anche lampade che durano pochi giorni di utilizzo, altre qualche anno.
Il gel esposto alla luce UV dopo pochi secondi è indurito, ma non è detto che sia completamente catalizzato. La mancata catalizzazione può provocare dei ritocchi più frequenti, scolorimento dei colori, colori opachi, sollevamenti e la formazione di sacche d’aria.
La potenza delle lampade UV è in rapida ascesa. Serve davvero?
Quando io ho iniziato a fare le unghie, utilizzavo una lampada con 4 neon da 36W, poi siamo passati alle lampade CCFL con potenza da 24W, poi Led da 60W. ora ci sono in commercio lampade UV per le unghie da 180W.
Il gel catalizza con l’esposizione alla luce UV. Se la lampada è in grado di emettere molti raggi UV, il gel asciugherà molto velocemente e di conseguenza il gel si scalderà molto di più, creando bruciore sulle unghie. Inoltre se un gel è stato progettato per un’asciugatura di 1 minuto, non possiamo aumentare la potenza della lampada per farlo asciugare più velocemente, potrebbe non catalizzare correttamente, creando all’interno della struttura dell’unghia crepe o vetrificazioni rendendola fragile.
Molte clienti chiedono: La luce UV delle lampade per le unghie può fal male alla pelle delle mani?
In teoria come abbiamo visto sopra si. Tuttavia nella valutazione di pericolosità bisogna calcolare la potenza della luce emessa e il tempo di esposizione. Con le lampade per unghie sono pochi i Watt utilizzati e per pochi minuti. L’esposizione viene ripetuta ogni 2/3 settimane quando ci si reca a fare la manicure. Oggettivamente l’esposizione alle radiazioni ultraviolette sono molto basse e non in grado di creare da sole problemi alla pelle delle mani.